La canzone di Achille, l’amore dentro la guerra

TITOLO: La Canzone di Achille

AUTRICE: Madeline Miller

TRADUTTORI: Matteo Curtoni, Maura Parolini

CASA EDITRICE: Feltrinelli, Marsilio

NUMERO DI PAGINE: 380

DATA DI PUBBLICAZIONE: 2011

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“Dimmi il nome di un eroe che è stato felice.” Riflettei. Eracle era impazzito e aveva ucciso la sua famiglia; Teseo aveva perso la sua sposa e suo padre; […] “Non posso.” “Lo so. Gli dei non permettono a nessuno di essere famoso e felice. Ma voglio confidarti un segreto. Io sarò il primo. Giuralo” “Perché io?” “Perché sei tu la ragione. Giuralo.”

Con La canzone di Achille Madeline Miller, con estrema delicatezza e dolcezza, raccoglie una sfumatura dell’Iliade che nell’opera originale percepiamo appena, sopraffatta dalla guerra e dal combattimento, e la porta al centro del suo romanzo.

Iliade: a cosa pensiamo quando la sentiamo nominare? Alla guerra di Troia, alle armi, ai combattimenti, all’onore ma anche al sangue. Ma ci sta anche un’altra sfumatura di questa storia, che spesso viene sopraffatta da tutto il resto, che percepiamo appena. Madeline Miller, con una delicatezza disarmante, la raccoglie, e ne fa la protagonista di questo libro.

Riscopriamo dei mitici eroi – forti, sicuri, spavaldi – il lato più umano. E Achille, il divino Achille, talvolta arrogante e presuntuoso, che con la sua ira funesta aveva portato i greci quasi sull’orlo del baratro, si riscopre un ragazzo con le proprie paure, sogni, incertezze. Patroclo, coraggioso e saggio, lo vediamo con la sua insicurezza e timidezza.

Il rapporto tra Patroclo e Achille è qualcosa di viscerale: va oltre l’amicizia, oltre il legame di compagni d’armi, oltre l’amore. Madeline Miller lo descrive con una delicatezza immensa. Aiuto, mi sento a corto di parole per descriverlo. Credo che soltanto lo stesso libro possa rendere del tutto l’idea.

Lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo; lo riconoscerei anche se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra. Lo riconoscerei anche nella morte, anche nella fine del mondo.

Ma il destino di Achille rimane quello di diventare un’eroe: la gloria, il ricordo e la fama sono ciò a cui più aspira la maggior parte degli uomini Greci. Ma la profezia e il ricordo degli altri eroi ci dicono che per restare indelebili nel tempo bisogna fare delle rinunce: gli uomini non possono essere famosi e felici. La luce di Achille è destinata a bruciare in fretta intorno alle mura di Troia. E non farebbe così tanto male se non fosse che questo comporterebbe lasciare il suo Philatos, il più amato, Patroclo.

“La mia vita è la mia reputazione. E’ tutto ciò che ho. Non vivrò ancora a lungo. La memoria è l’unica cosa in cui posso sperare.”

E’ stata una lettura molto intensa per me, che sono in un certo senso affezionata alla mitologia e greca e quindi anche all’Iliade. Credo di aver disboscato una foresta per il numero di fazzoletti che ho usato🤧. Decisamente uno dei miei libri del cuore.

2 Risposte a “La canzone di Achille, l’amore dentro la guerra”

  1. È un libro che ho in wishlist e che spero di leggere presto! Non sono un’appassionata di storia ma da tutto quello che ho letto penso possa davvero piacermi!

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