The eyes of the machines, di Giuseppe Barbieri (recensione)

TITOLO: The eyes of the machines

AUTORE: Giuseppe Barbieri

CASA EDITRICE: Argento Vivo

NUMERO DI PAGINE: 548

DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 Marzo 2020

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Se c’è una cosa che odio di più del carattere umano, è la presunzione nel voler credere solo ed esclusivamente alle proprie convinzioni. Arrivando al punto di incatenare il proprio cervello a queste… Chi ha sempre ragione, ha quasi sempre torto. Non l’hai mai pensato?

Un mondo fantascientifico o un possibile futuro?

Vi siete mai chiesti come sarà il mondo tra mille, duemila, anche tremila anni? The Eyes of the Machines è un libro che ci racconta di un mondo distrutto dall’egoismo dell’uomo. Una denuncia al riscaldamento globale e all’inquinamento che, come ormai sappiamo, stanno stravolgendo il nostro pianeta, ciò che di più prezioso abbiamo in assoluto.

In un possibile scenario dell’anno 4921, protagonisti si muovono tra i resti del vecchio mondo, insieme a macchine e robot che ormai sono entrate a far parte del quotidiano. Il prologo ci racconta come si è arrivati a una situazione di distruzione e inquinamento così grande, e percepiamo un’atmosfera di grande desolazione. E scrivendo questa recensione guardando il mare, mi prende un’infinita tristezza a pensare che stiamo privando le prossime generazioni di queste meraviglie…


Quindi un libro pieno di spunti di riflessione, e non solo in ambito ambientale. Ma, al contrario di quanto forse vi sarete immaginati, non mi è risultata una lettura pesante. L’autore è riuscito a combinare parti più riflessive con scene che mi hanno strappato un sorriso, come ad esempio le conversazioni tra Halphie ed Alaska, e parti dinamiche che mi hanno lasciata con il fiato sospeso.

I personaggi

I personaggi sono tutti ben caratterizzati: ho apprezzato il fatto che gli “eroi” di questa storianon sono del tutto perfetti, ma hanno sia dei punti di luce che di ombra, come tutti noi.

Fey è una ragazza fin dall’inizio molto riservata e misteriosa: per buona parte del romanzo rimane inafferrabile e diffidente soprattutto nei confronti di Alaska, ma anche abbastanza permalosa e irascibile, quando vuole. Si percepisce fin da subito la sua astuzia e intelligenza, che la rendono un’ottima guerriera. È un personaggio che ho amato molto!

Alaska invece è completamente diverso: un ragazzo molto vivace anche se almeno all’inizio un po’ infantile se messo accanto a Fey, che è molto matura. Ha una crescita personale che ho apprezzato molto! Questi due personaggi mi sono sembrati quasi complementari, ognuno con qualcosa da imparare dall’altro.

I due affronteranno diverse situazioni insieme al robottino Halphie – troppo simpatico! – contro un nemico comune, cioè Zeph. Le macchine hanno spazio sia come antagonisti da combattere quando sono le cosiddette “negative”, sia come un aiuto fondamentale grazie ai progressi tecnologici fatti nel vecchio mondo, quando invece sono “positive”.

Zeph è un antagonista che dispezza quello che lui stesso è: il genere umano. Ciò che muove il suo odio è quello che noi viviamo oggi: il mancato rispetto che abbiamo avuto della terra (che ha portato il mondo a quello che è nel libro), la violenza durante le guerre e tutto ciò che dimostra l’egoismo e la cattiveria umana. Ma l’odio non è mai la soluzione, e infatti ci troviamo davanti a un personaggio dalla mente malata, che semina distruzione tra chi non ha nulla a che fare con tutto questo…


Fino a poco tempo fa, non avrei mai pensato di addentrarmi in un genere simile… e invece mi sono ricreduta, dato che questo è uno dei miei primi approcci verso i distopici – fantascientifici (precisamente il secondo)!

Lo stile narrativo di Giuseppe Barbieri è molto scorrevole e comprensibile, dato che è un mondo molto diverso e con diverse cose nuove da spiegare. Ho notato un vocabolario un po’ più forbito, ma che non mi è particolarmente dispiaciuto.

Un piccola parentesi la vorrei dedicare anche alle illustrazioni di questa edizione di Argento Vivo: me ne sono letteralmente innamorata! Amo i libri illustrati, e questi disegni mi sono stati molto utili per immaginarmi meglio le scene 😍

Un ringraziamento al gentilissimo Giuseppe per la copia del libro e la sua disponibilità e fiducia!

4 Risposte a “The eyes of the machines, di Giuseppe Barbieri (recensione)”

  1. Non ti smentisci mai! Ogni volta che rileggo questa recensione sono sempre più convinto che tu sia riusciata a riassumere in poche righe l’essenza di questo libro. Sei davvero molto brava. I miei più grandi e sinceri complimenti! 😀

  2. Grazie mille, non sai quanto mi faccia piacere e quanto sia importante per me ❤️

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