L’uomo di mio marito, di Laura Vongher (recensione)

TITOLO: L’uomo di mio marito

AUTRICE: Laura Vongher

CASA EDITRICE: L’autore libri Firenze

NUMERO DI PAGINE: 48

DATA DI PUBBLICAZIONE: 1 Gennaio 2008

In L’uomo di mio marito, Laura Vongher ci descrive la sua personale storia d’amore, facendo emergere le sue sensazioni e sentimenti. Poche pagine, ma molto intense: caratteristiche fondamentali per tutti i racconti che si rispettino!

Quando Laura e Luca si cominciano a frequentare, scoprono pian piano di essere fatti l’uno per l’altra. Giorno dopo giorno, comincia a sbocciare il loro amore. Un’amore fatto di cose semplici e piccole attenzioni, condivisione delle proprie passioni e il sogno di una quotidianità insieme. E questo sogno si avvera con il giorno delle nozze, descritto da Laura come una fiaba.

Tutto scorre perfettamente, fino a che non si spezza qualcosa. Il distaccamento di Luca, pian piano sempre più evidente, si fa avanti nella loro vita di coppia. Laura comincia ad avere i primi dubbi, le prime perplessità su cosa c’è che non va nel loro matrimonio.

E poi la scoperta. Luca la tradisce, e con un altro uomo, Franco. E a Laura cade il mondo addosso. Una serie di domande si fanno strada nella sua mente, cercando di colmare il vuoto che hanno lasciato tutte le sue certezze su Luca, la sua fedeltà e il suo amore. Sarà colpa mia? L’avrò spinto io a diventare omosessuale? O il nostro matrimonio è stato soltanto una specie di copertura?

Lei stessa si comincia a mettere in discussione, durante il periodo di sconforto (anche se sconforto è un eufemismo) che segue il tradimento. È un periodo di forte instabilità emotiva, che ci viene raccontato in modo diretto, racchiudendo dentro le pagine rabbia, perdita e smarrimento provate dalla protagonista.

Dall’altra parte invece c’è la figura di Luca, che deve confrontarsi con questa parte di sé stesso che non conosceva ancora. Si sente confuso, perché deve ancora prendere a pieno coscienza del suo modo di essere. E anche fare i conti con la paura di non essere capito, accettato dal mondo.

Ma questa è anche, e soprattutto, una storia di rinascita e coraggio. Il coraggio di riprendere in mano la propria vita e non farsi soffocare dalla paura, dall’amarezza e dalla rabbia.

Ho apprezzato questo racconto anche per il coraggio che secondo me ci è voluto per scriverlo: qui dentro ho trovato una parte dell’autrice, e non è sempre facile mettere le proprie esperienze nero su bianco. Lo consiglio a chi vuole leggere una storia forte e intensa, ricca di sentimenti e di tematiche importanti!

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