Intervista all’autore: Francesco Picchioni

Salve lettori, sono felicissima di farvi leggere questa intervista che ho fatto a Francesco Picchioni, autore di Una passeggiata con la morte, un libro che ho apprezzato molto soprattutto per i tanti spunti di riflessione che ci ho trovato. Trovate la mia recensione qui .

Fare questa intervista è stato molto interessante, spesso le risposte mi hanno sorpresa in modo positivo!

1. Perché hai scelto proprio la morte per parlare insieme a Gabriel di tutti questi argomenti che fanno parte della nostra vita?

Per due motivi. Il primo si lega all’ idea che mi ha portato a scrivere questo romanzo, che era un racconto breve in cui la morte andava a parlare con uno psicologo perché si sentiva sola. Poi l’ idea si è evoluta ed è nato il romanzo. E il secondo motivo è che volevo cercare di dare un immagine della morte diversa dal solito. Molti la temono, mentre io non ne ho mai avuto paura, ma mi ha sempre incuriosito, per quello che poi succederà. Così ho cercato di rendere la morte una persona simpatica, alla mano, pronta a ridere e scherzare ma anche saggia, perché in fin dei conti è sicuramente molto “vecchia” e quindi ne ha viste e sentite tante. E ci osserva da sempre.

2. E ci sei riuscito molto bene. Qual è la cosa più bella che hai imparato durante la stesura di questo romanzo?

Mi fa piacere tu dica questo. Sono felice di aver centrato il mio obbiettivo con la creazione di Torme. Non è facile risponderti perché ci ho messo davvero tanti anni a scrivere questo romanzo, anni anche burrascosi, quelli dell’adolescenza e della prima maturità in cui la vita, se stai attento, ti può insegnare molto, in molti modi. Sicuramente ho imparato a cercare di vedere le cose da diverse prospettive e non solo quella più facile, che ritengo sia quella più vantaggiosa per noi. Per questo forse ci ho messo molto. Trovare argomenti e poi svilupparli in modo quasi opposto per creare un dialogo che avessi sia un senso, che uno spunto di riflessione non sempre è stato facile. Ma mi ha aiutato a creare un minimo di senso critico.

3. Tra i vari personaggi che emergono dai racconti di Gabriel sui suoi pazienti, ci sta quello di Gemma. In particolare, c’è una parte che mi ha colpito molto:

“sei una scrittrice, ecco cosa c’è che non va in te. Le persone normali si limitano alla loro vita, i loro problemi, il loro futuro, tu no. Tu immagini altri mondi, società, orizzonti. Tu inventi persone dal niente e dai loro una vita. Gli regali un passato, gli fai desiderare un futuro, pensi ai problemi che potrebbero avere, gli doni l’amore, che a volte neanche le persone sanno donare a loro stesse e agli altri. Comprendi?”

La hai scritta pensando a te, al tuo essere scrittore?

Si e no. Tutto il capitolo è nato proprio da questo estratto. Questa è una cosa che mi è venuta fuori pensando a un dialogo avuto con una persona che come me, ama scrivere e una sera mi chiese sorridendo, cosa c’ era secondo me in lei che non andava. All’ inizio non lo sapevo, però pensandoci penso proprio che sia questo che rende la vita di scrive alle volte complicata.

Perché dentro abbiamo questo continuo sorgere di “personaggi”, di storie, di dialoghi che si creano dal niente e non rispettano i tuoi tempi, quindi lo fanno senza preavviso. Capita che magari sembri distratto, fuori luogo e non ti interessi alle persone, ma semplicemente dentro di te si sta costruendo una vita. È bellissimo e amo riuscire a scrivere, però alle volte diventa complicato e possiamo sembrare ciò che non siamo, superficiali o menefreghisti. E pensandoci penso che sia uno dei ” sacrifici” necessari per scrivere.

5. Puoi incontrare solo uno dei personaggi secondari del tuo libro: chi è?

Che bella domanda. Martin probabilmente, scrivere gli scambi di battute tra lui e Gabriel mi ha divertito, quindi penso che potrebbe essere interessante!

6. Ultima domanda: a quale canzone assoceresti Una passeggiata con la morte?

Anche queste bella domanda. Non ci ho mai pensato. Forse ” Street of Philadelphia” di Bruce Springsteen.

L’intervista finisce qui, grazie mille per la disponibilità e per le splendide risposte!

Arrivederci lettori e… alla prossima intervista!

8 Risposte a “Intervista all’autore: Francesco Picchioni”

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