Intervista all’autrice: Valentina Venturino

Ciao lettori! Valentina Venturino è un’autrice emergente, di cui ho letto la sua raccolta Racconti di personalità multiple. Racconti che mi hanno rapita per la loro delicatezza e allo stesso tempo forza dei messaggi che vogliono trasmettere. Trovate la mia recensione qui.

Oggi insieme a lei, in questa breve intervista, parleremo proprio di Racconti di personalità multiple. È stata un’intervista un po’ diversa, più simile ad una chiacchierata, per questo spero di riuscire a riportare quello che mi ha raccontato Valentina nel miglior modo possibile!

1. Da dove nascono le idee dei tuoi racconti? Partono tutte da un dettaglio che cogli, proprio come molti di loro, o da cosa?

Da dove nascono… be’, dipende! Principalmente dall’osservazione: magari sono delle immagini che noto o dei momenti; comincio a costruire intorno alla storia. Oppure sono delle riflessioni che faccio. Ad esempio, la storia “Indelebile” è nata pensando che tutti si preoccupano della vittima quando accade un incidente ferroviario, ma nessuno pensa a chi involontariamente ha investito questa persona. Allora mi sono immaginata questa storia, completamente inventata.

Oppure qualcosa è anche autobiografico, anche se c’è sempre l’elemento di fantasia, quindi prendo spunto da cose che mi sono capitate. Ad esempio la storia “Affittasi” è nata quando sono passata davanti a una vetrina impolverata di un negozio e mi sono immaginata la persona che poteva essere dentro questa attività, ma che un giorno decide di chiuderla, e così è partito il racconto.

2. Hai detto che molti sono autobiografici: qual è quello (o quelli) in cui ti ritrovi di più? (ps. questa domanda non è proprio corretta, parliamo più che altro di spunti autobiografici, colpa mia😅)

Il racconto “Valentina” sono io, tale e quale. Aggiungo che questo è presente solo perché la mia amica che ha letto la raccolta prima che la pubblicassi, ha insistito nonostante io avessi molti dubbi sul metterlo! Temo di ritrovarmi poi anche in “Autopsia di un’amore”…

Un esempio sul fatto che sono più degli spunti autobiografici, da cui intorno nasce la storia: ce ne è uno a cui sono molto legata, “Hanami”, cioè la fioritura dei ciliegi in Giappone. Sono stata in Giappone quattro volte, per lavoro, e amo molto questo paese. Qualche mese fa purtroppo è morto il padre di una mia carissima amica, e io non so perché ho fatto un abbinamento tra la prima volta che sono andata in Giappone da sola e la morte di questa persona che conosco da quando sono bambina. Volevo scrivere qualcosa per la mia amica, ed è nato questo racconto, nonostante io i ciliegi in fiore non li abbia mai visti.

3. Al lettore alla ricerca di cosa consiglieresti di leggere i tuoi Racconti di personalità multiple?

Sono spaccati di vita, riflessioni, mi interessa raccontare avvenimenti, momenti. Mi fa piacere quando qualcuno mi dice che è entrato nelle mie storie e si è immedesimato, oppure quando vorrebbe sapere come proseguono… in quei casi il mio scopo è stato raggiunto.

4. Anticipazioni su delle tue prossime pubblicazioni? Stai scrivendo qualcos’altro?

Appena pubblicato questo ho iniziato subito a scrivere degli altri racconti. Questa volta però ho pensato ad una cornice, dentro alla quale inserirli. Per cui c’è una protagonista che interagisce con gli inquilini del suo condominio, e ognuna di queste persone, in base a quello che è il loro vissuto, racconta delle storie. Quindi sono racconti, ma appunto all’interno di un contenitore.

5. Ci sta una domanda che ho fatto in tutte le mie interviste, cioè “quale canzone assoceresti al tuo libro?”. Ma i tuoi sono racconti, ognuno con una personalità diversa (come dice il titolo!). Perciò ti chiedo: ci sta un racconto in particolare che secondo te si addice a un brano musicale?

Be’ facile! Ci sta “Partitura di un’estate” che è inframmezzata da canzoni, che vengono proprio citate nel testo. Oppure, più che canzoni, diversi racconti sono abitati da suoni. Jole, nelle Nuvole, va a un concerto blues. La signora delle ciliegie canta. La vecchia signora sulla metropolitana di Boston suona la fisarmonica, un musicista, in Alchimia, il flauto. In Autunno, una canzone commuove la protagonista. Tutto è indefinito. Chi legge, può immaginare la sua musica, la sua canzone. E poi ci sta “Valentina”, la canzone della Vanoni (la troviamo anche all’inizio del racconto!).


L’intervista finisce qui! Concludo con quello che ci dice Valentina della curiosità, e la ringrazio per il suo tempo e le sue belle parole❤️

La curiosità è una dote che abbiamo in comune e per quanto mi riguarda, una delle migliori. Perché la curiosità porta con sé la voglia di esplorare e di conoscere, in definitiva, credo che aiuti a cercare di migliorarsi, sempre.

2 Risposte a “Intervista all’autrice: Valentina Venturino”

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